lunedì 31 ottobre 2016

Rosemary's baby di Ira Levin

 
Vi consiglio un libro:

ROSEMARY’S BABY di Ira Levin.

Ira Levin è uno scrittore newyorchese classe ‘29. Oltre ad aver scritto un discreto numero di romanzi, ha anche contribuito alla scena teatrale e a quella televisiva scrivendo diverse sceneggiature.
Rosemary’s Baby è sicuramente il suo romanzo più famoso; è stato pubblicato per la prima volta in Italia nel 1969 da Garzanti e oggi lo troviamo in libreria riproposto da SUR con la traduzione dello scrittore Attilio Veraldi. Ha un seguito uscito in America nel 1997 intitolato Son of Rosemary che purtroppo non è mai stato tradotto in italiano. Nel 2003, quattro anni prima della sua morte, Ira Levin ha ricevuto l’importante Mystery Writers of America, un facoltoso riconoscimento ai grandi autori di gialli, thriller e horror.
Giusto per citarne alcuni: Agatha Christie, Stephen King, Alfred Hitchcock e George Simenon.

Lei aprì gli occhi e vide due occhi gialli, ardenti, avvertì odore di zolfo e di radice di tannis, sentì un alito umido sulle sue labbra, udì i grugniti di piacere e di desiderio e l’ansimare degli spettatori.
Non è un sogno, pensò. Sta succedendo veramente. La protesta le sorse negli occhi e nella gola, ma qualcosa le coprì il viso, soffocandola in un dolce tanfo.”

Nonostante l’amico Hutch glielo avesse sconsigliato, Rosemary e Guy decidono di trasferirsi al Branford, un palazzo di origini vittoriane che deve la sua fama alla moltitudine di omicidi e suicidi che vi si sono compiuti all’interno. È l’appartamento dei loro sogni, dove possono convivere felicemente e dove finalmente il desiderio di Rose di avere tre figli potrebbe avverarsi. Appena arrivata Rose conosce Terry, una ragazza che si suicida poco dopo.
Alla luce di questo spiacevole evento, la sera seguente i vicini li invitano a cena. Minnie e Roman, che ospitavano la ragazza, sono una coppia anziana gentile quanto ficcanaso che inevitabilmente finisce per diventare parte attiva della loro vita privata. Nel periodo seguente sembra che la loro presenza e la loro amicizia renda la vita di Rose e Guy più facile. La carriera da attore di lui sembra avere una svolta superlativa, vivono nella casa dei loro sogni, e in più Rosemary scopre di essere incinta. Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando nota una serie di fatti, forse coincidenze, che le fanno mettere sotto una diversa luce le parole che il vecchio Hutch le aveva dispensato e che all'improvviso le appaiono mostruose quanto veritiere.

Romanzo più celebre dell’autore, Rosemary’s baby è un chiaro esempio di come alcune opere provenienti da un’altra epoca riescono ancora oggi a sorprendere e ad emozionare i lettori. In questo caso la storia si svolge quasi esclusivamente all’interno del palazzo e non sono tanto le descrizioni dell’autore a rendere il romanzo più realistico, quanto i numerosi dialoghi. Le sensazioni, i personaggi e i loro sentimenti, vengono descritti indirettamente con una tale maestria da far immedesimare completamente il lettore. Durante la storia quindi ci si ritroverà a temere il peggio per Guy e Rose, a voler sapere qualcosa di più sui loro vicini, e a credere che tutto quello che succede non siano in realtà solo coincidenze ma i tanti piccoli pezzi di un terribile piano. Gli elementi che lo scrittore evoca fanno sembrare il tutto realistico, facendo dimenticare di stare leggendo una storia inventata. 
Credo che la protagonista abbia saputo fin dall’inizio come stavano le cose, le quali essendo incredibili e irrazionali si rifiutava di accettare. Se solo avesse dato ascolto fin da subito ai pensieri più profondi e se solo avesse collegato e accettato l’inaccettabile, forse le cose sarebbero andate in un modo diverso. E questo è un chiaro esempio di come a volte la realtà superi la fantasia.
Rosemary’s baby è un romanzo attuale, con una storia che potrebbe benissimo essere ambientata ai giorni nostri e farci comunque emozionare. È stato uno dei pochi romanzi horror che abbia mai letto a farmi venire i brividi. Il nome di Ira Levin viene spesso accostato al nome di Stephen King, il quale a sua volta lo cita diverse volte nel suo Danse Macabre, un saggio sulla letteratura horror. Tuttavia, King è un autore con un ampio repertorio di opere dalle tematiche crude e thriller (anche se spesso vengono accostate a bellissime storie d’amore) famoso per essere uno degli scrittori più prolifici al mondo. La sua scrittura è piena di dettagli, ed è questo che lo caratterizza. Ira Levin, al contrario, riduce le descrizioni al minimo indispensabile, e lascia che a parlare siano i personaggi della storia.  

Nel 1968 ne è stato tratto un adattamento cinematografico diretto dal polacco Roman Polanski accolto fin da subito come una delle opere migliori del regista e che divenne in breve tempo un cult del cinema. Nelle vesti dei due sposi troviamo Mia Farrow (Il grande Gatsby, Un assassinio sul Nilo) e John Cassavetes (Notte di terrore, Facce senza Dio e Fury).
Un paio di anni fa è uscita una miniserie con Zoe Saldana e Jason Isaacs che narra la storia scritta da Ira Levin in un contesto parigino. È composta di soli due episodi e oggi è possibile trovarla su Netflix.

Parola di lettore. 



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