domenica 9 aprile 2017

L'ultimo narratore di Vittoria Guido

«L’ultimo narratore» è il racconto d’esordio di Vittoria Guido, una giovane scrittrice bolognese. È pubblicato dal 26 febbraio 2017 dall’editore Digital Index ed è disponibile esclusivamente in formato digitale nei più famosi store online come Amazon, Play Store e iBooks. 
"Nessuno ti dice di tornare sui tuoi passi, ma di farne nuovi accettando le impronte che hai lasciato indietro."

Nuhr è in fin di vita e ormai il suo mentore Carrol ha perso ogni speranza di riuscire a salvarla. Gli si presenta alla porta un uomo misterioso che dice di chiamarsi Meyer. Convinto di riuscire a curare la giovane, lo sconosciuto si fa condurre a lei, che al suo arrivo sembra riprendersi. Nuhr è incuriosita dall’uomo che ha davanti, ma quando lui le dice di non essere un medico bensì un narratore ne rimane delusa. Meyer insiste a non lasciarla morire e così riesce a trascinarla all’interno della Biblioteca Universale. Qui incomincia a narrarle la storia contenuta in un grande tomo intitolato «Lo scongelamento».
La ragazza ascolta lo sconosciuto raccontarle di Gabriel, un bambino che per salvare il suo popolo attraversa a nuoto un intero mare per sbarcare in una terra sconosciuta, dove un popolo composto da stravaganti creature particolarmente affettuose lo accompagnerà sino alla cima della montagna silenziosa

Il racconto è breve, scritto in una prosa semplice e molto piacevole da leggere. La storia non la si può definire fantasy nel senso più stretto del termine poiché ne mantiene solo determinati elementi; Vittoria Guido in questo testo ha voluto unire elementi fantastici con altri fiabeschi, creando così un mix originale e ben riuscito. Mi sento di accostare L’ultimo narratore ad un tipo di letteratura folkloristica, e questo a parer mio rappresenta un enorme pregio per una scrittrice così giovane.
All’interno di questo clima fiabesco fatto di montagne parlanti e buffe creature del naso rosso, si percepisce un vero e proprio viaggio introspettivo sulla fiducia in se stessi e sull’amare, valori a prima vista triti e ritriti ma che all’interno del testo vengono trattati in maniera esaustiva e non banale. 

Il racconto, seppur molto bello, presenta alcuni errori grammaticali e alcune imperfezioni tra cui l'uso di due differenti tipi di punteggiatura per indicare i dialoghi. 
Tuttavia sorvolando questi piccoli difetti involontari (a chi non è mai capitato di trovare un errore leggendo un libro?), si riesce a godere di una storia originale scritta con rispetto per i personaggi   e soprattutto con evidente passione.

È una lettura che consiglio a tutti, grandi e piccoli.

Parola di lettore.

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