domenica 26 novembre 2017

Black Jack di Peter Water

Peter Water è uno scrittore italiano nato a Como nel 1984.

Black Jack, il suo romanzo d’esordio, è pubblicato da Mincione Edizioni e conta circa 170 pagine. La versione cartacea ha un prezzo di copertina di 13€; la versione digitale, disponibile sul sito dell'editore, costa 6,99€.

Sicché Sylvia cresceva cullando insieme i suoi sogni gemelli, la palla bianca dell’impasto e quella della pallavolo. Sogni che potevano essere giudicati con disprezzo infantili da chi aveva infranto da troppo tempo i propri, ma in realtà altro non erano che declinazioni, neanche troppo strambe, del sogno irrealizzabile e infantile di chiunque, quello di fare l’astronauta e atterrare su un pianeta felice.

In un mondo in cui i telefoni sono considerati pericolosi quanto le armi e le cabine telefoniche sono tornate in auge, NY si tinge di rosso. Dopo una serie di cruenti omicidi, è compito dell’agente dell’Ordine Jack, porre fine a questo inspiegabile domino di morte.

Black Jack nasce come un libro crime che ha l’intento di evolversi in qualcosa di più.
Il protagonista del romanzo, (Black) Jack, ha tutte le qualità riconducibili al classico investigatore rude e pieno di difetti. Esso opera in un mondo  che è distopico ma allo stesso tempo simile al nostro, vicino a noi, reale.

La storia in sé è valida e ti prende sino dalle prime righe.
Nel corso del romanzo il protagonista si evolve assieme al narratore e al lettore: ci si ritroverà a sospettare di chiunque, a porsi domande a cui solamente Jack (o lo scrittore) potrebbe rispondere, a partecipare attivamente al la storia accompagnati dal cinismo della voce narrante.

La storia è intrigante e dinamica, mi è piaciuta. Tuttavia trovo che lo scopo del libro sia raggiunto soltanto parzialmente. Il dinamismo è quasi eccessivo, e la penna dello scrittore a mio parere è troppo elaborata in un contesto tale: trovo che non si sposi bene con il romanzo, a volte rendendosi persino ostica nei confronti della storia.

Parola di lettore.

lunedì 20 novembre 2017

La pioggia deve cadere di Karl Ove Knausgård

Karl Ove Knausgård è uno scrittore norvegese nato a Oslo nel 1968. L'opera più importante che ha scritto è La mia lotta (Min kampf in norvegese), esalogia autobiografica nella quale l’autore si mette a nudo.
Nei paesi anglofoni è in corso di pubblicazione una quadrilogia dedicata alle stagioni: Autumn (recensione), Winter, Spring e Summer.

In Italia i primi cinque volumi de La mia lotta sono editi dalla casa editrice Feltrinelli con la traduzione di Margherita Podestà Heir.
Troviamo:
La morte del padre (recensione)
Un uomo innamorato(recensione)
L’isola dell’infanzia(recensione)
Ballando al buio(recensione)
La pioggia deve cadere

La pioggia deve cadere è disponibile nella collana I Narratori di Feltrinelli Editore, conta 656 pagine e ha un prezzo di copertina di 22,00 euro. L’edizione digitale per Kindle, invece, ne costa 12,99.

In questo capitolo è raccontato il soggiorno dell’autore a Bergen. Tornato da un viaggio in Europa che lo ha visto lontano da casa per diverso tempo, Karl Ove, allora diciannovenne, si trasferisce a Bergen per frequentare un corso di scrittura creativa diretto da Jon Fosse e Ragnar Hovland.
Le cose non vanno come aveva sperato: man mano che vede sfumare il sogno di diventare uno scrittore famoso e andare in pezzi la sua vita sociale, incomincia a sentirsi sempre meno soddisfatto, cerca quindi rifugio nell’alcool.

Trovo che il titolo di questo volume sia una fantastica analogia a tutti gli elementi del romanzo. In una città in cui piove sempre e che sembra trovare posto per chiunque, Knausgård non si trova a suo agio.
Scopre che nulla è come se lo aspettava: la sua vita amorosa è un disastro, i suoi scritti non ricevono il riscontro desiderato e si convince di essere l’ombra del fratello Yngve. 

Finisce per avere la nausea di tutto quello che fa, delle persone che frequenta, isolandosi sempre più in se stesso e dedicando tutto il suo tempo alla band instabile nella quale suona la batteria.

La pioggia deve cadere, a mio parere, rappresenta i giorni che passano, la vita che scorre cieca indipendentemente a quel che si vuole e che si prova. 

Questo volume è sicuramente uno dei più belli dell'esalogia.

Consigliato, 

Parola di lettore.

domenica 5 novembre 2017

Il museo dei pesci morti di Charles D’Ambrosio

Charles D’Ambrosio è uno scrittore americano nato nel 1958 a Seattle, nello stato di Washington. Le sue tre raccolte di racconti sono pubblicate dalla casa editrice italiana Minimum Fax: dal suo volume d’esordio Il suo vero nome, pubblicato nel 2014, l’autore ha pubblicato Il museo dei pesci morti(2014) e Perdersi(2016), volume uscito in libreria solamente lo scorso novembre.

Il museo dei pesci morti è la seconda raccolta di racconti di Charles D’Ambrosio. Pubblicata nel 2006 con il titolo originale The Dead Fish Museum, arriva in Italia nel settembre 2014 per la casa editrice Minimum Fax con la traduzione di Martina Testa. Conta 246 pagine e raccoglie otto racconti brevi già comparsi nelle riviste americane The New Yorker, A Public Space, Zoetrope: All-Story, in un arco di tempo compreso tra il 2003 e il 2006. 

In ordine:
Lo Spartiacque Alto
Drummond e Figlio
Sceneggiatore
Su al Nord
Lo schema generale delle cose
Il museo dei pesci morti
Preghiera
Il gioco delle ossa

Questi otto racconti sono completamente diversi tra loro, e l’unico elemento comune è il paesaggio nel quale i personaggi operano. Le storie si svolgono per lo più nel diorama di un’America povera e decadente, diversa da quella che quasi tutti i giorni vediamo in televisione; L’autore c’è nato e cresciuto, la conosce molto bene, e nelle sue storie la rappresenta con meticolosità quasi scientifica.
I personaggi appartengono alla classe sociale medio-bassa, sono per lo più persone comuni, con i propri problemi, spesso anche gravi.

D’Ambrosio è uno dei migliori scrittori contemporanei di racconti. Nelle storie contenute all’interno de Il museo dei pesci morti, modella frammenti di vita quotidiana trasformandoli in qualcosa di più, qualcosa di straordinario da cui il lettore non può fare a meno di sentirsi attratto: ci si ritroverà a provare empatia per Drummond e suo figlio, si conoscerà un falegname incaricato di costruire e poi distruggere il set di un film porno, o a sparare alle bottiglie di latte con i protagonisti de Il gioco delle ossa.
Una delle mie raccolte di racconti preferite.

Consigliato, 

Parola di lettore.