martedì 29 agosto 2017

Il mestiere dello scrittore di Haruki Murakami.

Edito da Einaudi nel 2017, Il mestiere dello scrittore di Haruki Murakami è parte della collana Frontiere ed è tradotto da Antonietta Pastore. È disponibile in versione cartacea con copertina rigida (200 pagine) a 18.00€ oppure in versione e-book a 9.99€.

Haruki Murakami è uno scrittore giapponese nato a Kyoto nel 1949. Alle spalle ha una lunga e prosperosa carriera tra romanzi, racconti e persino traduzioni al giapponese. Grande appassionato di musica Jazz, da ex-proprietario di un jazz bar accompagna la maggior parte delle sue opere con la giusta colonna sonora. 
Ad oggi i suoi lavori sono pubblicati da Giulio Einaudi Editore: dai suoi racconti «da cucina» di Vento & Flipper al suo ultimo saggio sulla scrittura

Il mestiere dello scrittore è diviso in diversi capitoli nei quali l’autore tratta svariati argomenti.
  • Lo scrittore è una persona generosa?
  • Come sono diventato romanziere.
  • A proposito dei premi letterari.
  • Sull’originalità.
  • Dunque, cosa scrivere?
  • Considerare il tempo amico: scrivere un romanzo lungo.
  • Fino a che punto scrivere è un’attività individuale e fisica.
  • A proposito della scuola.
  • Quale personaggi mettere in scena?
  • Per chi scrivere?
  • Andare all’estero. una nuova frontiera. 
  • Postfazione. 
Forse a causa dei preconcetti con i quali avevo incominciato a leggere questo saggio, non vi posso dire di essermelo gustato al cento percento.
Conscio del fatto di aver letto un saggio sulla scrittura di uno degli scrittore contemporanei più lodati e amati in tutto il mondo, devo ammettere di essere rimasto un po’ deluso: di aspetti prettamente tecnici rivolti agli aspiranti scrittori ne ho trovati ben pochi. In più Murakami si ripete in diversi punti esprimendosi a riguardo di  critiche più o meno giuste collezionate nel corso della sua carriera; sembra quasi aver scritto questo testo appositamente per questi giornalisti piuttosto che per il sano e naturale desiderio di raccontarsi.

Affascinanti le parti prettamente autobiografiche e quelle riguardanti lo scrivere, poche secondo il mio modesto parere; capitoli quali Sull’originalità, A proposito della scuola o Per chi scrivere? si sono rivelati interessanti. 

Al di là del fatto che mi sia piaciuto o meno, rimane sicuramente una lettura importante per chi vuole conoscere a fondo l’autore e per chiunque voglia sapere di più a riguardo del genio che ha partorito eterni capolavori e del quale si hanno pochissime testimonianze o interviste. 
Per coloro che vogliono approcciarsi a Murakami per la prima volta, invece, incomincerei dal principio con i racconti da cucina di Vento & Flipper

Parola di lettore. 

domenica 20 agosto 2017

Stoner di John Williams

John E. Williams è stato uno scrittore e professore di inglese americano vissuto dal 1922 al 1994. Nella sua vita ha pubblicato quattro romanzi, in ordine cronologico: Nulla, solo la notte (1948), Butcher’s crossing (1960), Stoner (1965) e Augustus (1972), con il quale nel 1974 vinse il National Book Award.
In Italia i primi tre romanzi sono pubblicati da diverso tempo da Fazi Editore con la traduzione di Stefano Tummolini, mentre Augustus è di prossima pubblicazione.

In libreria è possibile trovare Stoner in edizione rilegata al prezzo di 17,50 euro o nella più recente edizione in brossura a 15 euro.
A quarantatré anni compiuti, William Stoner apprese ciò che altri, ben più giovani di lui, avevano imparato prima: che la persona che amiamo da subito non è quella che amiamo per davvero e che l’amore non è un fine ma un processo attraverso il quale una persona tenta di conoscerne un’altra.

Williams Stoner nasce da una famiglia di contadini del Missouri e trascorre tutta la sua vita a pochi chilometri di distanza dalla cittadina natale. Incominciata l’università nella facoltà di agraria si accorge di provare un’attrazione spropositata per la letteratura, così dopo qualche tempo decide di cambiare corso. La sua passione e la sua dedizione lo portano ad ottenere il posto fisso prima come lettore, poi come professore, professione che lascerà solamente alla sua morte. 
Intanto la sua triste e noiosa vita continua imperterrita; ha pochi amici, il matrimonio su cui aveva riposto mille speranze si rivela un fallimento, e per di più un collega fa di tutto per indispettirlo. Stoner si chiude in sé stesso trovando soddisfazione solamente nelle parole contenute nei libri che legge e nell’insegnamento.

Entrambi erano molto timidi e si conobbero lentamente, con cautela. Si avvicinavano e poi si allontanavano, si toccavano e si ritraevano immediatamente, per paura du imporsi l’uno all’altra più di quanto non fosse desiderato. Giorno dopo giorno, ogni riserva tra di loro si sciolse e alla fine, come ogni persona timida, si  aprirono l’un l’altra senza più difese, fino a sentirsi perfettamente a loro agio.

John E. Williams con un personaggio monotono è riuscito a dare vita ad uno dei romanzi più importanti e discussi degli ultimi anni, un vero e proprio caso letterario che sicuramente non ha nulla da invidiare a tanti altri capolavori contemporanei. Benché la trama possa sembrare banale e noiosa al punto da far passare la voglia di prendere in mano il libro e leggerlo, attraverso la sua prosa lo scrittore riesce a rendere Stoner e la sua noiosa vita qualcosa di magnifico.


Il protagonista del romanzo vede l’università come se fosse un vero e proprio rifugio dal mondo esterno, in un contesto storico solcato dalle due guerre mondiali che come racconta nel testo, fecero sì che in università ci fossero grandi cambiamenti. Stoner usa l’università per ripararsi dall’insoddisfacente e spesso umiliante vita domestica, dove la moglie lo spodesta dal suo ufficio costringendolo a dormire sul divano, fa di tutto per farlo sentire a disagio e dove, sempre a causa della moglie, non può permettersi di avere un legame troppo stretto con la sua unica figlia.
Sotto la superficie del romanzo, infinite storie si intrecciano alla semplice e noiosa vita del protagonista, alcune fermandosi per diverse pagine, altre sfiorandola solamente. Mi viene da pensare a David Masters, un brillante ragazzo che muore durante il primo conflitto mondiale e che nonostante accompagni Stoner per poche pagine nei suoi primi tempi all'università, continuerà inesorabilmente e inconsciamente ad avere una parte nella sua vita anche a distanza di diversi anni; oppure a Catherine, un'insegnante che intreccerà il suo filo rosso con quello di Stoner diventando un tutt’uno con lui. 

È un must della lettura americana, un romanzo come pochi che nella sua semplicità stupisce chiunque. Sempre.

Consigliato, 
Parola di lettore.

lunedì 14 agosto 2017

Il libro del mare di Morten A. Strøksnes

Morten A. Strøksnes è uno scrittore, giornalista e fotografo norvegese classe ’65. Dopo avere scritto recensioni e reportage di diverso genere, nel 2015 pubblica Havboka, un’opera non-fiction che gli permette di raggiungere il successo anche a livello internazionale. 

In Italia Havboka – eller Kunsten å fange en kjempehai fra en gummibåt på et stort hav gjennom fire årstider è un’opera pubblicata da Iperborea con il titolo Il libro del mare - O come andare a pesca di uno squalo gigante con un piccolo gommone in un vasto mare ed è tradotta da Francesco Felici. La prima edizione è datata Maggio 2017.

Nel libro vengono narrati i diversi tentativi compiuti dallo scrittore e dall’amico Hugo, di catturare il tanto famigerato squalo di Groenlandia su una barca di dimensioni certamente non adatte a trainare tale creatura.



Avendo acquistato Il libro del mare senza conoscere trama o altro, non sapevo esattamente cosa aspettarmi, ma avendo sempre amato qualunque titolo Iperborea, ho deciso di fidarmi ciecamente.
È un libro che ho letto in appena tre giorni, e dire che mi è piaciuto davvero tanto sarebbe riduttivo.
Anche se a prima vista può sembrare un semplice resoconto di un’esperienza in barca svolta nel magnifico scenario delle isole Lofoten, in realtà questo testo offre molto di più. La ricerca dello squalo, infatti, è un punto fisso sul quale l'autore fa perno per divagare su altri argomenti; dall'anatomia di una particolare specie marina, ad un'opera di Edgar Allan Poe. 
La ricerca effettiva, con tanto di descrizione della preparazione e quant'altro, è solo una piccola parte di quello che l'autore vuole trasmettere, e ho avuto l'impressione che questa fantomatica ricerca sia usata per narrarci di una ricerca differente, forse interiore.




Vista dallo spazio, la Corrente del Golfo somiglia alla Via Lattea, e dalla terra la Via Lattea somiglia alla Corrente del Golfo. Entrambe hanno in sé vortici a spirale in movimento. Nelle serie di fantascienza, le astronavi non somigliano agli aerei, ma a barche. Entrano continuamente in nebulose, tempeste di ioni e piogge di meteoriti, come una nave incontra nebbia d’avvezione, uragani o iceberg. Il capitano sta sul ponte e scruta oltre la coperta, il volto segnato dall’ansia. Se la caveranno? Se l’astronave ne uscirà troppo gravemente danneggiata, l’equipaggio dovrà correre alle scialuppe, o capsule di salvataggio. Persino i mostri dello spazio spesso assomigliano a creature che si trovano in mare.


Dunque questo libro contiene un vero e proprio mare di notizie che l’autore collega con maestria. È un manifesto letterario in cui scene di pesca degne di un vero e proprio saggio, lasciano spazio a situazioni della vita quotidiana nei dintorni di Skrova, fino ad arrivare a leggere di quello che non ci si aspetterebbe mai da un simile testo. È un libro che nella sua semplicità è davvero molto avvincente e interessante anche come per chi, come il sottoscritto, di mare e di pesca non sa quasi nulla.

Parola di lettore.

Hugo Aasjord è un artista che dipinge per lo più scenari astratti. Vedendo questo suo dipinto, non ho potuto fare a meno di pensare allo squalo di Groenlandia. Potete trovare altre sue opere sul sito http://hugoaasjord.com