Vi consiglio un
libro:
BALLANDO
AL BUIO di Karl Ove Knausgård
Karl
Ove Knausgård è uno scrittore norvegese nato a Oslo nel 1968. Al
momento vive a Malmö (Svezia)
insieme
alla
moglie svedese Linda
Boström
Knausgård
e ai loro quattro figli.
Con
il suo romanzo di debutto Ute
av Verden ha vinto il
Norwegian Critics
Prize for Literature,
anche se è grazie alla sua serie
di libri autobiografici che è sbarcato all’estero diventando
un fenomeno culturale di rilevanza mondiale.
My
struggle, in italiano
“La mia lotta”, è un’esalogia dove lo scrittore si mette a
nudo in tutto e per tutto.
In Italia è pubblicata dal 2014 da
Feltrinelli Editore e tradotta da Margherità Podestà Heir.
È
ancora in fase di pubblicazione, al momento in libreria troviamo i
primi quattro titoli: La
morte del padre
(2014), Un uomo
innamorato (2015),
L’isola
dell’infanzia (2015)
e Ballando al buio
(2016). Il
quinto volume si chiamerà La
pioggia deve cadere
e probabilmente
verrà pubblicato nella prima metà del 2017.
“Salii
la scala in due balzi, mi feci strada all’intero del locale e lì,
come se si fosse trattata di un’apparizione, si stagliò davanti a
me una ragazza.
Mi
fermai.
Tutto
dentro di me si fermò. Era bella, ma lo erano in tante, non era
quello, erano gli occhi con cui mi guardava, erano scuri e colmi di
una vita di cui volevo far parte. Non l’avevo mai vista prima.”
Karl Ove ha diciotto anni e ha appena terminato la scuola superiore.
Dopo il divorzio dei genitori, decide di trasferirsi in un paesino
nel nord della Norvegia poco distante da Finnsnes,
dove lavora come insegnante nella
scuola del paese.
Al suo arrivo in quello che sarà
il suo appartamento per l’anno a venire, scopre una comunità unita
e piena di relazioni, con tutti i relativi difetti dovuti alla vera e
propria mancanza di vita privata.
L’inverno arriva e con questo
le interminabili giornate con pochissime ore di luce. Karl Ove
incomincia a sentirsi solo. Partecipa continuamente a feste dove
quasi sempre finisce per ubriacarsi. Se già in quel momento non si
sente propriamente soddisfatto della sua vita, è la sua attrazione
per una ragazza molto più giovane di lui a mandarlo completamente in
crisi.
Però mentre tutto intorno a lui
prosegue inesorabilmente, alcune lettere lo riportano ai mesi prima
che partisse, ai suoi amici, a suo padre, trasferitosi in un paesino
ancora più a Nord di lui, a sua madre e a suo fratello Yngve.
La bellezza di questa serie è disarmante.
Leggere Ballando al buio
dopo tanto tempo dall’ultimo volume L’isola dell’infanzia
è come incontrare dopo tanti anni un vecchio amico.
Karl Ove è sincero, non ha peli
sulla lingua, e questo rende tutto più più
tagliente e crudo. Il suo
stile di scrittura è particolare, fa moltissime
divagazioni e non si vergogna
di raccontare i suoi problemi, la sua vita e i suoi pensieri.
Ricorda
quasi con nostalgia i mesi prima della partenza, quando recensiva
dischi per un giornale locale e quanto l’opportunità di vivere da
solo contasse tanto per lui, costretto a subire le regole di
prigionia del padre.
In Ballando
al buio si intravede
anche il
principio dell’alcolismo
del padre. Dopo il divorzio non mancano le chiamate con la voce
impastata, le numerose birre scolate davanti al frigo giusto per
ubriacarsi e i continui
tentativi di
rimediare agli
sbagli compiuti nei
confronti dei due figli.
Questo volume a
mio parere è superiore
al precedente, tuttavia non
ai livelli del secondo o del primo.
Parola di lettore.
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