lunedì 30 gennaio 2017

Come ottimizzare il proprio tempo e leggere di più


Ormai si sa, il tempo che una volta i nostri genitori o i nostri nonni dedicavano alla lettura di un libro o di un giornale, la maggior parte di noi lo spende in altri modi. Primi tra tutti sono i social networks quali Facebook, Instagram, Youtube e Twitter.
Ho deciso di raccogliere quelli che sono a parer mio i metodi da adottare se si vuole leggere di più

Il primo consiglio che mi sento di darvi è staccarsi definitivamente dalla tecnologia quando si legge. Sono il primo a leggere spesso davanti al computer e se sto leggendo una parte non molto entusiasmante della storia, mi capita anche di fermarmi qualche secondo per controllare la casella di posta elettronica. Limitare le distrazioni – internet tra tutte – rappresenta un grosso passo avanti. In questo modo è possibile rimanere concentrati più a lungo, immedesimarsi maggiormente nel racconto e sprecare meno tempo in qualcosa che si può tranquillamente evitare. Per controllare le proprie e-mail e le proprie notifiche di Facebook, c’è sempre tempo.

Sulla falsa riga di quanto scritto sopra, ecco il secondo consiglio: evitare come la peste la spazzatura. Per fare questo bisogna domandarsi se quello che si guarda è qualcosa che interessa davvero. Guardare serie televisive, film e trasmissioni privi di qualsiasi interesse equivale a remare controcorrente a noi e al nostro obbiettivo.

Il mio terzo consiglio è, se possibile, cercare di stabilire degli orari da dedicare alla lettura. C’è chi legge di sera, di notte o anche di mattino, ma quel che conta davvero in fin dei conti è la qualità della lettura. Fissatevi un lasso di tempo in cui ogni giorno, una volta ogni due giorni, o anche una volta a settimana, vi accomodate sulla vostra poltrona preferita e vi dedicate alla lettura di un buon libro.

È superfluo dirlo, ma anche la tipologia di lettura che si intraprende conta. Se vi trovate in un periodo in cui siete sempre fuori casa, avete degli esami da preparare o semplicemente avete poco tempo da dedicare alla lettura, evitate di incominciare i mattoni quando non potete permettervelo. In questi casi è molto meglio leggere qualcosa di breve come un raccolta di racconti, oppure se ne siete appassionati un bel libro di poesie.
Attenzione però, perchè a volte non è questione di mattone o meno: esistono libri brevi molto più impegnativi e paradossalmente lunghi rispetto a libri di una mole maggiore.

Ultimo consiglio, non bisogna mai obbligarsi a leggere qualcosa che non si vuole. Obbligarsi a leggere libri è qualcosa che si fa per necessità o per motivi di studio, quindi nel tempo libero è bene distrarsi con qualcosa di più frivolo è che ci piaccia davvero. 

Questi sono i miei consigli su come ottimizzare il proprio tempo e leggere di più. Se ascoltati vi faranno davvero sfruttare meglio il vostro tempo.
Spero questo nuovo tipo di articoli diverso dalle solite recensioni vi piaccia,

Parola di lettore.

domenica 29 gennaio 2017

Sulla collina di Ferramosca e Gulma



Sulla collina è una graphic-novel italiana frutto della collaborazione tra la sceneggiatrice Ilaria Ferramosca e l’illustratore Mauro Gulma. È pubblicata da Tunuè all’interno della collana Tipitondi, ed è uscita a metà 2016.

 

Ilaria Ferramosca è una scrittrice e sceneggiatrice originaria del Salento. Oltre ad aver sceneggiato diverse graphic-novel tra le quali Lea Garofalo: Una madre contro la 'ndrangheta (disegnato da Chiara Abastanotti) e Ragazzi di scorta - Rocco, Vito, Antonio: gli agenti di scorta di Giovanni Falcone (disegnato da G. Marco De Francisco), è attiva anche nella narrativa, dove ha pubblicato Cambi di prospettive e Sindromi e altri fatti d'inchiostro.



Mauro Gulma è un fumettista e illustratore nato a Milano nel 1981. Attualmente vive a Lecce dove lavora come insegnante alla scuola di fumetto Lupiae Comix. Nel 2012 ha vinto il concorso “Mind the difference”

 

Una notte, i fratelli Danilo e Simone e i loro due amici Fabio e Elia si incontrano in una zona boscosa della Puglia per entrare dentro ad un'abitazione che in passato era stata scena di un crimine. Il gruppo, dopo aver esitato per un po' di tempo, alla fine entra nella casa, dove qualcosa li spaventa e li mette in fuga. 

Gli anni passano, e una volta divenuti adulti i quattro amici si danno appuntamento nell’esatto posto in cui diverso tempo prima si erano ritrovati per quell’impresa, e attorno ad un fuoco, si divertono a ricordare  i bei momenti passati insieme.



All’interno di Sulla collina è presente un senso di fratellanza tra i personaggi notevole. Già dalle prime pagine e dai primi dialoghi, si capisce benissimo il legame che lega il gruppo di amici. Due fratelli, un nerd e un ragazzo con una famiglia instabile che prova a fare il duro ma che sotto è buono come il pane, restano uniti per “sconfiggere il male”. A me ha ricordato per diversi aspetti It, e lungo tutta la durata della lettura non ho potuto fare a meno di ritornare nei Barren con i perdenti. Sono certo che i fan di King non potranno fare a meno di apprezzare questa storia. Le scene, come i dialoghi, sono efficaci e mai banali. Ho apprezzato molto l’atmosfera ricreata anche attraverso determinate canzoni che si avvicinano ai miei gusti musicali: Flash of the blade degli Iron Maiden e Queen of the dark horizons dei Raphsody on fire. 



Ho trovato la storia un po’ troppo stringata. A mio parere poteva essere più lunga e non mi sarebbe dispiaciuto un focus più ampio sul periodo in cui si era consumato il fatto di cronaca nera.

Poteva essere interessante sapere qualcosa di più dei personaggi, soprattutto di Fabio, che tra tutti è quello più tormentato. Tuttavia trovo che la caratterizzazione sia descritta in maniera ottimale, soprattutto attraverso le tavole di Gulma.

In fin dei conti è una lettura piacevole, che si termina nel giro di un’oretta e non ti annoia mai.

Consigliato,

parola di lettore. 

lunedì 16 gennaio 2017

Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald

IL GRANDE GATSBY




Francis Scott Fitzgerald è uno scrittore americano originario di Saint Paul nel Minnesota. Nato alla fine dell’ottocento in una famiglia benestante, è l’autore del romanzo The great Gatsby (tradotto in italiano come Il grande Gatbsy), opera ormai considerata un classico della letteratura americana. Uscito per la prima volta nel 1925, questo libro venne pubblicato in Italia nel 1936 con la traduzione di Cesare Giardini e ad oggi è presente in commercio in diverse edizioni. Personalmente l’ho letto per la prima volta nell’edizione economica della Feltrinelli (in foto) con la traduzione di Franca Cavagnoli e una seconda volta in lingua originale nell’edizione dei classici della Penguin.



Negli anni in cui ero più giovane e vulnerabile mio padre mi diede un consiglio che da allora non ha mai smesso di agitarsi nella mia mente. Ogni volta che ti viene voglia di criticare qualcuno,”mi disse,“ ricorda che non tutti al mondo hanno avuto i vantaggi che hai avuto tu.”

Non disse altro, ma noi siamo sempre stati insolitamente comunicativi sebbene con riserbo, e perciò capii che intendeva dire molto di più. Di conseguenza tendo ad astenermi dal giudicare, un’abitudine che ha portato molte indoli curiose ad aprirsi con me e che mi ha reso vittima di non pochi inveterati seccatori.


È con questo incipit che Nick Carraway comincia a narrarci la storia del suo soggiorno a West Egg. Appena fuori la città di New York, abita isolato da tutto e tutti, tranne dal misterioso proprietario dell’enorme villa sul lato opposto del corso d'acqua, il suo unico vicino. Va a trovare la sua cugina Daisy e suo marito Tom Buchanan ed è qui che conosce una star del golf di nome Jordan Baker che gli parla per la prima volta del suo vicino, questo misterioso Jay Gatsby. La sua particolarità più grande è che nonostante organizzi feste in continuazione, nessuno conosce il suo passato. C’è chi crede che sia un assassino e chi lo definisce un uomo d’affari. Nick partecipa ad una festa dove scopre poi di essere l’unico invitato da Gatsby in persona, ed è lì che lo conosce. I due incominciano un’amicizia particolare che grazie alla timidezza di Nick e al carattere forte e dirompente di Gatsby si trasforma in qualcosa di più fraterno. Gatsby svela a Nick di essere innamorato perso di sua cugina Daisy con la quale aveva avuto una storia in passato. Lui e Daisy si rivedranno, ma a sbarrare la loro strada saranno Tom, la sua amante e il marito.  

Sicuramente Il Grande Gatsby è uno dei miei romanzi preferiti. Fitzgerald è un mago a descrivere i suoi personaggi e gli ambienti che fanno da sfondo alla storia. Stiamo parlando di una storia semplice, non troppo contorta ma allo stesso tempo geniale. Il tema universale, trattato in mondo egregio nel romanzo, è l’amore incondizionato per un’altra persona, ma si possono riconoscere altrettanti contenuti. Per esempio lo scrittore si sofferma più volte a descrivere l’epoca in cui il romanzo si svolge, lo stile di vita sfarzoso e alcune volte esagerato dei personaggi. I tradimenti, i difetti e i pregi di questi, vogliono essere a mio modesto parere una denuncia alla società dell’epoca. Il finale è spettacolare e denso di significato. Lo stesso Jay Gatsby che organizzava feste di successo è lo stesso che muore solo, con accanto soltanto suo padre e il suo grande amico Nick Carraway.

Da quest’opera sono state tratte diverse rappresentazioni. Tra queste vi consiglio gli omonimi film del 1974 e del 2013. Il primo diretto da Jack Clayton con Mia Farrow, Robert Redfort e Scott Wilson; il secondo diretto da Baz Luhrmann con Leonardo DiCaprio, Carey Mulligan e Toby McGuire.



Libro assolutamente da leggere, 
Parola di lettore.

sabato 14 gennaio 2017

Citazione del giorno

Un ragazzo ho mandato alla camera a gas di Huntsville. Uno e soltanto uno. Su mio arresto e mia testimonianza. Sono andato a trovarlo due o tre volte. Tre volte. L'ultima volta il giorno dell'esecuzione. Non ero tenuto ad andarci, ma ci sono andato lo stesso. E non ne avevo certo voglia. Aveva ammazzato una ragazzina di quattordici anni e posso dirvi subito che non ho mai avuto questa gran voglia di andarlo a trovare né tantomeno di assistere all'esecuzione però ci sono andato lo stesso.

- Non è un paese per vecchi di Cormac McCarthy

mercoledì 11 gennaio 2017

Milk and Honey di Rupi Kaur

Foto di Naomi Wood e Rupi Kaur
   this is the journey of
   surviving through poetry
   this is the blood sweat tears
   of twenty-one years
   this is my heart
   in your hands
   this is
   the hurting
   the loving
   the breaking
   the healing

   - Rupi Kaur

    A breve la recensione.

lunedì 2 gennaio 2017

“Parola di lettore” cambia faccia


• Tanto per cominciare ho deciso di spostare la cadenza delle recensioni da una volta alla settimana a una volta ogni due settimane. In questo modo avrò più tempo per dedicarmi ad ogni post, riuscendo così a garantirvi dei testi più curati e ragionati. 

• Poiché non recensisco ogni libro che leggo, aprirò qui sul blog e su Facebook una sezione in cui darò un voto a tutte le letture. Minimo una stella, fino ad un massimo di cinque. 

• Mi sono riproposto di leggere in ordine cronologico entro la fine dell'anno tutti i racconti di Stephen King, dalla raccolta del 1978 “A volte ritornano” al recentissimo “Il bazar dei brutti sogni”. Vorrei scrivere per ognuno un breve commento segnalando i racconti che mi sono piaciuti, quelli che proprio non ho apprezzato e le mie impressioni generali.

• Continuerà a cadenza regolare la rubrica “Fumetto del mese”.

• Aggiungerò, sempre qui sul blog, una pagina dove segnalerò tutte le mie collaborazioni con case editrici per essere il più onesto possibile anche se i miei giudizi sono sempre stati imparziali e sentiti. 

• Recensirò più classici, tra questi molto probabilmente i prossimi saranno di F. S. Fitzgerald e James Joyce.

Detto questo, vi auguro un buon 2017,

Parola di lettore.