Assieme a “L’uomo
montagna” la Tunué mi ha spedito anche “Non sei mica il mondo” di Raphaël Geffray, graphic novel francese tradotta
da Stefano Andrea Cresti.
Dal titolo originale
C’est pas toi le monde, Non sei mica il mondo è pubblicata dalla
casa editrice Tunué all’interno della collana Tipitondi, una
raccolta di graphic novels indirizzata in particolar modo ai lettori
più giovani.
Viene narrata una
parte importante della vita di un ragazzino difficile, Bené, che
nonostante la sua età non sa ancora controllare la rabbia e presenta
diverse lacune didattiche. A causa della sua
violenza fino a questo momento non ha fatto altro che rimbalzare da
una scuola all’altra e gli insegnanti lo hanno sempre definito una “causa persa”.
Nell'ennesima scuola in cui la madre lo iscrive, in quella che è chiamata
“scuola dei colori”, Benè conosce un’insegnante diversa dalle
altre e che in breve tempo diventa una figura importante per la sua crescita. È
infatti lei l’unica alla quale Bené fa affidamento. Finalmente
riesce ad istruirlo, rendendolo volta per volta più tranquillo e
sereno.
Fin dalle
prime pagine della graphic novel, l’elemento di spicco a mio parere
è la dinamicità delle illustrazioni. A seconda delle scene si
intercambiano due tipologie di stile, entrambi magnifici. Conta 189
pagine, tutte a bianco e nero, che a mio parere rappresentano un
pregio pensando alla storia trattata.
Trovo che quest’opera sia indirizzata maggiormente ad un pubblico più adulto in grado di comprenderne i vari significati. Il tema universale trattato in questa graphic novel è il disagio adolescenziale del protgagonista, che in un susseguirsi di vicende, riesce ad uscire dalla sua bolla e vivere così un’esistenza normale.
Trovo che quest’opera sia indirizzata maggiormente ad un pubblico più adulto in grado di comprenderne i vari significati. Il tema universale trattato in questa graphic novel è il disagio adolescenziale del protgagonista, che in un susseguirsi di vicende, riesce ad uscire dalla sua bolla e vivere così un’esistenza normale.
È una storia cruda,
pesante ma allo stesso tempo “vera” e commuovente.
Consigliato,
parola di lettore.