lunedì 16 gennaio 2017

Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald

IL GRANDE GATSBY




Francis Scott Fitzgerald è uno scrittore americano originario di Saint Paul nel Minnesota. Nato alla fine dell’ottocento in una famiglia benestante, è l’autore del romanzo The great Gatsby (tradotto in italiano come Il grande Gatbsy), opera ormai considerata un classico della letteratura americana. Uscito per la prima volta nel 1925, questo libro venne pubblicato in Italia nel 1936 con la traduzione di Cesare Giardini e ad oggi è presente in commercio in diverse edizioni. Personalmente l’ho letto per la prima volta nell’edizione economica della Feltrinelli (in foto) con la traduzione di Franca Cavagnoli e una seconda volta in lingua originale nell’edizione dei classici della Penguin.



Negli anni in cui ero più giovane e vulnerabile mio padre mi diede un consiglio che da allora non ha mai smesso di agitarsi nella mia mente. Ogni volta che ti viene voglia di criticare qualcuno,”mi disse,“ ricorda che non tutti al mondo hanno avuto i vantaggi che hai avuto tu.”

Non disse altro, ma noi siamo sempre stati insolitamente comunicativi sebbene con riserbo, e perciò capii che intendeva dire molto di più. Di conseguenza tendo ad astenermi dal giudicare, un’abitudine che ha portato molte indoli curiose ad aprirsi con me e che mi ha reso vittima di non pochi inveterati seccatori.


È con questo incipit che Nick Carraway comincia a narrarci la storia del suo soggiorno a West Egg. Appena fuori la città di New York, abita isolato da tutto e tutti, tranne dal misterioso proprietario dell’enorme villa sul lato opposto del corso d'acqua, il suo unico vicino. Va a trovare la sua cugina Daisy e suo marito Tom Buchanan ed è qui che conosce una star del golf di nome Jordan Baker che gli parla per la prima volta del suo vicino, questo misterioso Jay Gatsby. La sua particolarità più grande è che nonostante organizzi feste in continuazione, nessuno conosce il suo passato. C’è chi crede che sia un assassino e chi lo definisce un uomo d’affari. Nick partecipa ad una festa dove scopre poi di essere l’unico invitato da Gatsby in persona, ed è lì che lo conosce. I due incominciano un’amicizia particolare che grazie alla timidezza di Nick e al carattere forte e dirompente di Gatsby si trasforma in qualcosa di più fraterno. Gatsby svela a Nick di essere innamorato perso di sua cugina Daisy con la quale aveva avuto una storia in passato. Lui e Daisy si rivedranno, ma a sbarrare la loro strada saranno Tom, la sua amante e il marito.  

Sicuramente Il Grande Gatsby è uno dei miei romanzi preferiti. Fitzgerald è un mago a descrivere i suoi personaggi e gli ambienti che fanno da sfondo alla storia. Stiamo parlando di una storia semplice, non troppo contorta ma allo stesso tempo geniale. Il tema universale, trattato in mondo egregio nel romanzo, è l’amore incondizionato per un’altra persona, ma si possono riconoscere altrettanti contenuti. Per esempio lo scrittore si sofferma più volte a descrivere l’epoca in cui il romanzo si svolge, lo stile di vita sfarzoso e alcune volte esagerato dei personaggi. I tradimenti, i difetti e i pregi di questi, vogliono essere a mio modesto parere una denuncia alla società dell’epoca. Il finale è spettacolare e denso di significato. Lo stesso Jay Gatsby che organizzava feste di successo è lo stesso che muore solo, con accanto soltanto suo padre e il suo grande amico Nick Carraway.

Da quest’opera sono state tratte diverse rappresentazioni. Tra queste vi consiglio gli omonimi film del 1974 e del 2013. Il primo diretto da Jack Clayton con Mia Farrow, Robert Redfort e Scott Wilson; il secondo diretto da Baz Luhrmann con Leonardo DiCaprio, Carey Mulligan e Toby McGuire.



Libro assolutamente da leggere, 
Parola di lettore.