Vi
consiglio un libro:
UN UOMO INNAMORATO di Karl
Ove Knausgård.
Edito
da Feltrinelli nel 2015, “Un uomo innamorato” è il secondo
capitolo dell'esalogia dell'autore norvegese Karl Ove Knausgård.
Tradotto da Margherita Podestà Heir, è caratterizzato dall'essere
un solo lungo capitolo di seicentocinquanta pagine. Sempre editi da
Feltrinelli,
troviamo oltre al primo volume “La morte del padre”, anche
“L'isola dell'infanzia” e “Ballando al buio”, rispettivamente
il terzo e il quarto
libro.
In
“Un uomo innamorato”, troviamo un Karl Ove diverso da quello che
traspare da “La morte del padre”. Anche se il carattere è
rimasto pressoché immutato, ora ai nostri occhi appare maturo
e deciso a combattere l'insoddisfazione di cui ha sempre faticato a
liberarsi.
Inappagato
dalla propria vita in Norvegia, decide nell'arco di pochi giorni di
lasciare sua moglie Tonje e di andare a vivere a Stoccolma. Al suo
arrivo incontrerà Geir, un altro scrittore con cui aveva
fatto conoscenza ai tempi degli studi a Bergen e con il quale
stringerà una profonda amicizia.
I
primi giorni in Svezia li passerà nella casa del suo amico e di sua
moglie, ma deciso a “ricominciare a vivere”, incomincerà quasi
subito a cercare un posto tutto suo.
Attraverso
una serie di fortunati eventi, l'autore finirà per incontrare Linda,
una ragazza che aveva già conosciuto tempo prima ad un seminario per
scrittori e della quale era stato segretamente innamorato.
Nonostante i precedenti non molto rosei, i due incominciano a
frequentarsi e finiscono per andare a vivere insieme. Seppur a
conoscenza degli alti e bassi di una convivenza basata su due
caratteri diversi ma allo stesso tempo di forza affina, riescono a
trascorrere molti momenti felici.
“Poi incontrai Linda, e il
sole si levò. Non riesco a dirlo in altro modo. Si levò il sole
nella mia vita. Prima soltanto come un leggero bagliore di luce
all'orizzonte, quasi come a dire, è da questa parte che devi
guardare. Poi giunsero i primi raggi, tutto si fece più evidente,
più facile, più leggero, più vivo e divenni sempre più felice,
infine il sole si trovò al centro del cielo della mia vita e ardeva,
ardeva, ardeva.”
Knausgård
scrive del suo rapporto con l'ambiente familiare e di quanto
sia imprevedibile per
lui: dalle
situazioni che possono venirsi a creare all'interno di una relazione
a quanto gli risulti difficile apprezzare quello che possiede.
Finisce
per
raccontarci anche dei suoi periodi altalenanti dovuti alla nascita e
alla crescita delle
sue figlie Vanja
e Heidi. Si
dispiace di
come non riesce a fare a meno di sentirsi irritato e frustrato dai
comportamenti di Linda, la quale non riesce a comprendere la sua
necessità di scrivere
e con cui finisce sempre per avere discussioni burrascose.
“Un
uomo innamorato”, segue di fatto “La
morte del padre”. Se nel primo volume l'argomento principale è il
rapporto dell'autore con il padre e la sua
morte, quest'opera
tratterà prevalentemente di vita e amore. In questo libro permane il
forte spirito autocritico dell'autore; Karl Ove infatti narra gli
eventi tralasciando eventuali giustificazioni, rievoca,
per filo e per segno, tutti i suoi errori
con
la stessa onestà e
con la stessa tranquillità che
adotta
quando parla delle sue conquiste.
Dunque questa è
una lettura particolare. Ho notato un ritmo di lettura appena più
lento rispetto al primo volume; serrato nella narrazione dei momenti
di vita quotidiana, e più ponderato quando si parla dei suoi
pensieri.
A
parer mio la prosa di
questo autore norvegese la
si ama o la si odia. Io la amo, e penso che questo – come il primo,
o forse addirittura di
più – sia uno di
quei libri che ti aiutano a capire meglio
te stesso e ciò che ti
circonda.
Ho
già rivelato troppo,
non
mi resta che augurarvi buona
lettura!
Parola di lettore.
Parola di lettore.
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